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Grazie alle ordinanze di Protezione civile, si è aperta la strada a un team di affaristi con un piede nei paradisi fiscali. In questo periodo Napoleone conosce un gruppo di imprenditori veneti, e con loro apre una società tutta sua, la Bpd propetry developpement, che continua a lavorare oltrecortina anche con finanziamenti della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Ma il vero salto avviene nel 2000, quando la Bdp trova un socio di eccezione: la Doughty Hanson & Co, multinazionale della finanza con un portafogli miliardario. I diretti interessati aprono subito la porta: il commissario Bertolaso e l’allora prefetto di L’Aquila Franco Gabrielli che oggi ha sostituito l’”uomo delle emergenze” al comando della Protezione civile con una serie di ordinanze in deroga, fanno entrare il finanziere nel giro di quelli che contano. Poi, a settembre, il beneficio viene concesso anche a «fondi comuni di investimento immobiliare costituiti per l’acquisto di unità residenziali da adibire alla locazione per 18 mesi rinnovabili fino a 36». E la fiducia di Bertolaso e Gabrielli è tale che, il 21 settembre 2009, l’ordinanza 3810 assegna proprio a Europa Risorse il compito di affiancare la Protezione civile nella ricerca di immobili da requisire: «Per lo svolgimento delle attività di supporto alle requisizioni di immobili il commissario è autorizzato ad avvalersi … della società di gestione del risparmio del fondo immobiliare costituito per il reperimento di nuove costruzioni da destinare alla locazione». Che la società indicata nell’ordinanza fosse proprio quella di Antonio Napoleone lo specifica il giorno dopo, in un articolo sul quotidiano Il Centro, lo stesso Gabrielli: «I proprietari saranno convocati e se non si presenteranno la squadra composta da forza pubblica, Agenzia del Territorio ed Europa risorse, società che gestisce questi immobili in nome e nel conto del Comune, entrerà lo stesso». L’affarista smemorato Che Napoleone faccia sul serio lo si può capire dalla composizione azionaria del fondo, forte di un capitale da investire di 100 milioni di euro. Su 1,5 milioni di euro di azioni la Bpd di Napoleone controlla 1.432.500 euro. Le accuse sono pesanti: riciclaggio, aggiotaggio e ostacolo all’attività di controllo di Consob e Bankitalia. Sotto la lente finisce proprio la gestione della Fimit sgr che investe in fondi immobiliari ingentissime somme di denaro per conto delle casse pensionistiche Enasarco medici , Inarcassa ingegneri e architetti , Enpals lavoratori dello spettacolo e Inpdap dipendenti pubblici . Nel suo curriculum figura anche la carica di ad di Sviluppo Italia, la holding pubblica creata dal governo D’Alema per attrarre investimenti nel Belpaese e la gestione della Grandi Stazioni Spa, incaricata della valorizzazione dei beni immobiliari di Fs insieme a colossi come Benetton, Caltagirone e Pirelli. Il rapporto con Caltagirone, d’altronde, è così stretto che Caputi rappresenta nel cda di Montepaschi il milionario romano durante il buio periodo delle scalate bancarie alla Bnl. Carica a cui l’affarista, anche’egli di origini abruzzesi, ha affiancato fino all’aprile 2010 quella di consigliere di Antonveneta. Come manager pubblico di Sviluppo Italia nel 2005 Caputi si occupa anche della vendita di Turismo Italia, che viene acquisita dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, insieme alla Mita Resort. La stessa società che ha acquisito a prezzo di saldo il controllo dell’Arsenale della Maddalena, l’albergo che avrebbe dovuto ospitare il G8 poi trasferito a L’Aquila, costruito dal duo Anemone-Balducci grazie alle ordinanze di Guido Bertolaso. Nel 2006 un gruppo di attivisti di Action occupano in Via Cavour, a Roma, un immobile sfitto, denunciando un progetto di speculazione. La società risulta di proprietà per il 51 per cento dello stesso fondo Beta della Fimit e per il 49 per cento della Doughty Hanson & Co. Nel cda della società, tra il 2007 e il 2008, siede proprio il proprietario della Bpd, l’inventore del fondo Aq di Europa Risorse sgr, Antonio Napoleone, lo sviluppatore. L’altra metà è nelle mani della Bpd, la società fondata da Napoleone insieme ad alcune finanziarie venete: sono la Itaca Srl e la Tolfin srl di Conegliano Tv , la Fiuminvest srl di Asiago Vi , la I&M investments srl di Vittorio Veneto Tv . Impresa che il 17 agosto 2010 viene assorbita da un’altra società anonima, la Tegola International, controllata dalla Tegola canadese, azienda di costruzioni con sede a Vittorio Veneto e con uno stabilimento in Russia. La new L’Aquila Che bisogno c’è di scomodare il principato di Lussemburgo per pochi appartamenti da affittare agli sfollati aquilani? E Napoleone l’ha rivelato nelle pagine di un libro, Il diritto pubblico dell’emergenza e della ricostruzione in Abruzzo, editore Cedem scritto insieme all’architetto dell’Inu Pierluigi Properzi e al parlamentare Udc Pierluigi Mantini, un ricco avvocato milanese originario dell’Abruzzo. Poi propone la costruzione di villette, spazi commerciali, persino di un centro anziani, in uno degli insediamenti del piano C.a.s.e., probabilmente quello di Bazzano, il più popoloso. Infine sotto la lente del finanziere cadono due tra le zone più pregiate del territorio comunale: il campus Reiss Romoli, sede di un centro di formazione di Telecom chiuso dopo il sisma, e attualmente sede di aule universitarie, dove Napoleone propone di costruire 1500 residenze per studenti, un auditorium e spazi commerciali; Tremonti docet Dalla parte di Napoleone c’è non solo la sua rete di rapporti con personaggi chiave. Ma anche una scelta del ministro dell’Economia Tremonti, che esercita la vigilanza sui fondi assicurativi e previdenziali pubblici e che controlla le azioni di una società chiave nella ricostruzione immaginata dal governo: la Fintecna SpA. Il decreto Abruzzo assegna la possibilità alla spa, proprietà del Tesoro, di acquisire la proprietà di immobili distrutti dal terremoto su cui sono aperti dei mutui, e di rivenderli dopo tre anni. Fintecna, con un’ordinanza di Protezione civile la 3817 viene anche autorizzata ad acquisire azioni di Europa risorse Sgr. Un’altra ordinanza di Protezione civile la 3820 del 12 novembre 2009 impone agli enti previdenziali pubblici «per il periodo 2009-2012» di destinare «in modo da garantirne la redditività – il 7 per cento degli stessi fondi ad investimenti immobiliari in via indiretta», ossia tramite fondi immobiliari.
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